Undicesima edizione del Premio Lattes Grinzane: in gara autrici e autori dall’Italia e da tutto il mondo. Scadenza bando 31 gennaio 2021
Undicesima edizione del Premio Lattes Grinzane. In gara autrici e autori dall’Italia e da tutto il mondo
Scadenza bando: 31 gennaio 2021
Il vincitore sarà scelto da 400 studenti da tutta Italia a ottobre 2021
Il Premio Lattes Grinzane, riconoscimento internazionale che chiama in gara autrici e autori dall’Italia e dal resto del mondo, in questo periodo di emergenza sanitaria non si ferma e continua a confermarsi progetto culturale e didattico di promozione alla lettura e di diffusione della letteratura contemporanea, in particolare tra i giovani, e riprende il via con la sua undicesima edizione. In scadenza il 31 gennaio 2021, il bando con tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione da parte delle case editrici è scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it.
Organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes e dedicato a Mario Lattes, il Premio Lattes Grinzane è rivolto a opere di narrativa italiana e internazionale pubblicate in Italia fra gennaio 2020 e gennaio 2021. Dopo la selezione di cinque romanzi finalisti da parte della Giura Tecnica entro aprile 2021, la scelta del vincitore è affidata al giudizio di 400 studenti delle Giurie Scolastiche, create in 25 scuole superiori, che a ottobre 2021 con i loro voti proclameranno il miglior libro tra i cinque in gara. Accanto al Premio Lattes Grinzane, è istituito il Premio Speciale Lattes Grinzane, assegnato dalla Giuria Tecnica a un’autrice o autore internazionale che nel corso del tempo si sia dimostrato meritevole di un condiviso apprezzamento critico e di pubblico.
Il Premio Lattes Grinzane è storicamente sostenuto da Regione Piemonte, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Banca d’Alba.
Le giurie e le tappe del Premio
I libri che giungeranno in concorso per il Premio Lattes Grinzane saranno valutati dalla Giuria Tecnica, che sceglierà anche il vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane. Per il 2021 la Giuria Tecnica è composta da: presidente Gian Luigi Beccaria (linguista, critico letterario e saggista), Valter Boggione (docente), Vittorio Coletti (linguista e consigliere dell’Accademia della Crusca), Giulio Ferroni (critico letterario e studioso della letteratura italiana), Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica), Alessandro Mari (scrittore ed editor), Laura Pariani (scrittrice), Lara Ricci (giornalista culturale) e Bruno Ventavoli (giornalista, critico letterario). Le cinque opere finaliste sono scelte sulla base del loro valore letterario e della rappresentatività delle tendenze più vive e originali della narrativa contemporanea.
La cinquina dei romanzi finalisti sarà annunciata mercoledì 14 aprile 2021 a mezzo stampa, sul sito e di canali social della Fondazione Bottari Lattes. Il nome del vincitore o della vincitrice del Premio Speciale Lattes Grinzane sarà reso noto entro il mese di settembre 2021.
La parola passerà quindi ai giovani, che continuano aessere i veri protagonisti del Premio. Tra aprile e settembre 2021 i cinque romanzi finalisti saranno letti e discussi dai 400 studenti delle 25 Giurie Scolastiche, una all’estero e ventiquattro in Italia, che variano ogni anno, per dare la possibilità al maggior numero di ragazze e ragazzi di confrontarsi con la lettura di autori contemporanei e con l’espressione e l’affinamento del giudizio critico, utile a sapere meglio interpretare le tante complessità del mondo.
Sabato 2 ottobre 2021 ragazze e ragazzi esprimerannoin direttail lorovoto per proclamare il vincitore nel corso della cerimonia di premiazione in cui saranno presenti i finalisti al Teatro Sociale di Alba. Scrittrici e scrittori in gara terranno inoltre un incontro con gli studenti delle scuole del territorio cuneese.
Lo stesso giorno il vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane terrà una lectio magistralis, aperta al pubblico, su un tema letterario a propria scelta e sarà insignito del riconoscimento.
I due appuntamenti saranno inoltre trasmessi in diretta streaming sul sito e sui canali social della Fondazione Bottari Latte, permettendo così di raggiungere pubblici diversi e lontani e mettendo a disposizione di tutti importanti contenuti della grande narrativa contemporanea.
I vincitori delle passate edizioni del Premio Lattes Grinzane sono stati: Elif Shafak (Rizzoli) nel 2020, Alessandro Perissinotto (Mondadori) nel 2019; Yu Hua (Feltrinelli) nel 2018; Laurent Mauvignier (Feltrinelli) nel 2017; Joachim Meyerhoff (Marsilio) nel 2016; Morten Brask (Iperborea) nel 2015; Andrew Sean Greer (Rizzoli) nel 2014; Melania Mazzucco (Einaudi) nel 2013; Romana Petri (Longanesi) nel 2012; Colum McCann (Rizzoli) nel 2011.
Il Premio Speciale Lattes Grinzane, la cui somma nel 2020 è stata devoluta alla Protezione Civile, come apprezzamento per il grande impegno profuso nell’affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19, nelle precedenti edizioni è stato vinto da: Haruki Murakami (Giappone, Einaudi) nel 2019; António Lobo Antunes (Portogallo; Feltrinelli) nel 2018; Ian McEwan (Inghilterra; Einaudi) nel 2017; Amos Oz (Israele; Feltrinelli) nel 2016; Javier Marías (Spagna; Einaudi) nel 2015; Martin Amis (Gran Bretagna; Einaudi) nel 2014; Alberto Arbasino nel 2013 (Adelphi); Patrick Modiano (Francia – Premio Nobel 2014; Guanda e Einaudi) nel 2012; Enrique Vila-Matas (Spagna; Feltrinelli) nel 2011.
La Fondazione Bottari Lattes
La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (Cn), dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes (1923-2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: mostre di arte e fotografia, il Premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, i progetti per le scuole come Vivolibro, i concerti e i convegni, le rassegne teatrali e cinematografiche. La Fondazione Bottari Lattes è situata in via Marconi 16, Monforte d’Alba Nel 2015, sempre a Monforte, Caterina Bottari Lattes e l’ex Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz hanno inaugurato la Biblioteca-pinacoteca Mario Lattes, che custodisce gran parte dei quadri, dei libri e dell’archivio personale di Mario Lattes. Nel 2017 la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa, come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni nel capoluogo piemontese.
Un anno particolare questo 2020 anche per la Fondazione Bottari Lattes. Nonostante le difficoltà che il mondo della cultura sta affrontando a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19, l’ente ha portato avanti importanti progetti di diffusione della lettura e della narrativa contemporanea tra giovani e adulti. Con il Premio Lattes Grinzane ha saputo coinvolgere anche quest’anno 400 studenti delle giurie scolastiche e ha continuato a collaborare, come sempre, con case editrici, giurati, lettori, partner istituzionali ed enti territoriali e privati.
Info: 0173.789282 – eventi@fondazionebottarilattes.itl – book@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes
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LA GIURIA TECNICA del Premio Lattes Grinzane XI edizione
Gian Luigi Beccaria (presidente)
Nato a Costigliole Saluzzo (Cuneo) nel 1936, è professore emerito dell’Università di Torino, dove ha insegnato Storia della lingua italiana. È membro dell’Accademico dei Lincei, dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha pubblicato volumi dedicati all’italiano antico e moderno: momenti e aspetti nel Settecento italiano, rapporti linguistici Italia-Spagna nel Cinquecento e Seicento, prosa e poesia del Novecento, letteratura e dialetto, linguaggi settoriali dell’italiano contemporaneo, linguistica generale, tradizioni popolari. Ricordiamo: Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell’italiano dei dialetti (Garzanti, nuova ed. 2001), Elogio della lentezza (Aragno, 2004), Per difesa e per amore (Garzanti, 2006), Tra le pieghe delle parole (Einaudi, 2007), Misticanze. Parole del gusto e linguaggi del cibo (Garzanti, 2009), Il mare in un imbuto. Dove va la lingua italiana (Einaudi, 2010), Alti su di me. Maestri e metodi, testi e ricordi (Einaudi, 2013), Ritmo e melodia nella prosa italiana. Studi e ricerche sulla prosa d’arte (rist. Olschki, 2013), La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica in Beppe Fenoglio (Aragno, 2013), Le forme della parola. Da Sbarbaro a De André: testimonianze sul Novecento (Rizzoli, 2013), L’italiano in 100 parole (Rizzoli, 2014), Lingua madre. Italiano e inglese nel mondo globale (con A. Graziosi, il Mulino, 2015), L’italiano che resta. Le parole e le storie (Einaudi, 2016) e Il pozzo e l’ago. Intorno al mestiere di scrivere (Einaudi, 2019). Il suo ultimo libro è I «mestieri» di Primo Levi (Sellerio, 2020).
Valter Boggione
Nato ad Alba (Cuneo) nel 1966, è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Torino. Si è occupato in particolare di poesia barocca, di Manzoni e Tommaseo, di Gozzano e dei crepuscolari, di scrittori-pittori torinesi (Mario Lattes e Italo Cremona) e di questioni legate all’intertestualità letteraria. Ha curato per Utet l’edizione Poesie e tragedie di Manzoni, con ampio commento, nonché edizioni di Leporeo e Dotti. Per diversi anni ha risposto a quesiti sulla lingua italiana per il settimanale Specchio de La Stampa. È del 2011 il volume su Fenoglio La sfortuna in favore, pubblicato da Marsilio. Numerosi i lavori di storia della lingua, con un Dizionario storico del lessico erotico italiano più volte ristampato (Utet, 2015) e un Dizionario dei proverbi (Utet, 2007).
Vittorio Coletti
Nato a Pontedassio (Imperia) nel 1948, è professore emerito di Storia della lingua italiana nell’Università di Genova e accademico della Crusca. Ha insegnato anche nelle università di Trento, Paris VIII e Nizza. I suoi studi riguardano l’italiano letterario (Storia dell’italiano letterario, Einaudi, 1993; Italiano d’autore, Marietti, 1989; Dietro la parola, Dell’Orso, 2000), il ruolo dell’educazione religiosa nella diffusione dell’italiano (Parole dal pulpito, nuova ed. accresciuta CUSL, 2006) e le vicende della lingua comune, nel suo lessico (Eccessi di parole. Sovrabbondanza e intemperanza lessicale in italiano dal Medioevo a oggi, Cesati, 2012, Parole antiche, Corriere della sera 2020 e, con Francesco Sabatini, Dizionario della lingua italiana, Sansoni, 2008 e 2012) e nella sua grammatica (Grammatica dell’italiano adulto, il Mulino, 2015). Attento alla narrativa e al teatro cantato, si è occupato del romanzo nell’epoca della globalizzazione in Romanzo mondo (il Mulino, 2011) e dell’opera lirica in Da Monteverdi a Puccini (Einaudi 2003 e 2017). Scrive su L’Indice dei libri e la Repubblica – Il lavoro.
Giulio Ferroni
Nato a Roma nel 1943, dal 1975 al 1982 ha insegnato all’Università della Calabria, quindi fino al 2013 alla Sapienza di Roma, di cui è professore emerito. Ha raccolto l’esperienza dello studio delle diverse zone della letteratura italiana in Storia della letteratura italiana (Einaudi, 1991; Mondadori, 2012). I suoi studi sul Cinquecento italiano sono in parte raccolti nei volumi Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (Bulzoni, 1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (Liguori, 1977), Il testo e la scena (Bulzoni, 1980), Machiavelli o dell’incertezza (Donzelli, 2003), Ariosto (Salerno, 2008). Una sintesi della sua prospettiva, insieme teorica e militante, è data da Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (Einaudi, 1996, Donzelli, 2010) e da I confini della critica (Guida, 2005). Saggi sulla letteratura contemporanea sono compresi nel volume Passioni del Novecento (Donzelli, 1999). Tra le altre pubblicazioni: Prima lezione di letteratura italiana (Laterza, 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (Liguori, 2009), Scritture a perdere (Laterza, 2010), Gli ultimi poeti. Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto (il Saggiatore, 2013), La fedeltà della ragione (Liguori, 2014).
Loredana Lipperini
Nata a Roma nel 1956. È scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica di Fahrenheit su Radio3. Ha collaborato con diverse testate e da lunghi anni con le pagine culturali de La Repubblica. Tiene corsi di letteratura fantastica alla Scuola Holden di Torino dal 2015. Dirige il festival Gita al Faro a Ventotene e, con Lucia Tancredi, I giorni della merla a Macerata, ed è fra i consulenti editoriali del Salone del Libro di Torino. Fra le sue opere, la trilogia sulle donne (Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie, Di mamma ce n’è più d’una, tutti pubblicati da Feltrinelli originariamente), il libro per ragazzi Pupa (Rose Sèlavy), il romanzo L’arrivo di Saturno e la raccolta di racconti Magia nera (Bompiani). Con lo pseudonimo di Lara Manni ha pubblicato una trilogia dark (Esbat, Sopdet, Tanit). Ha curato per Sperling&Kupfer la raccolta di racconti Il bazar dei brutti sogni di Stephen King. Dal 2004 ha un blog, Lipperatura. Il suo ultimo libro è La notte si avvicina (Bompiani, 2020).
Alessandro Mari
Nato nel 1980 a Busto Arsizio (Varese), si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Ha cominciato giovanissimo a lavorare nell’editoria, come lettore, traduttore e ghostwriter. Con Troppo umana speranza (Feltrinelli, 2011; Premio Viareggio Rèpaci 2011), il suo primo romanzo, si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica. Con Feltrinelli, nella collana digitale Zoom, ha pubblicato il romanzo a puntate Banduna. Ha poi pubblicato Gli alberi hanno il tuo nome (Feltrinelli, 2013), L’anonima fine di Radice Quadrata (Bompiani, 2015), Cronaca di lei (Feltrinelli, 2017) e il graphic novel Randagi (Rizzoli-Lizard, 2016). I suoi lavori sono tradotti in Europa e in Sudamerica. Ha firmato e condotto programmi di cultura per la televisione. Dal 2010 è docente di storytelling per la Scuola Holden. Ha tradotto, da solo e in coppia con Mariella Martucci, numerose opere dall’inglese e dallo spagnolo. Ha scritto per Tuttolibri de La Stampa, Il Corriere della Sera, Donna Moderna. Il suo ultimo libro è Libri, istruzioni per l’uso (Utet, 2020), con Ginevra Azzari e Matilde Piran.
Laura Pariani
Nata a Busto Arsizio (Varese) nel 1951, vive a Orta San Giulio (Novara). Laureata in Filosofia all’Università di Milano, si è occupata fin dagli anni Settanta di pittura, fumetti e teatro. Ha pubblicato numerosi volumi di narrativa, tra cui ricordiamo: Il pettine (Sellerio, 1995), La spada e la luna (Sellerio, 1995), La signora dei porci (Rizzoli, 1999), Il paese delle vocali (Casagrande, 2000), La foto di Orta (Rizzoli, 2001), Quando Dio ballava il tango (Rizzoli, 2002), L’uovo di Gertrudina (Rizzoli, 2003), La straduzione (Rizzoli, 2004), Il paese dei sogni perduti (Effigie, 2004), Tango per una rosa (Casagrande, 2005), Patagonia blues (Effigie, 2006), I pesci nel letto (Alet, 2006), Ghiacciofuoco (con Nicola Lecca, Marsilio, 2007), Dio non ama i bambini (Einaudi, 2007), Milano è una selva oscura (Einaudi, 2010), La valle delle donne lupo (Einaudi, 2012), Il piatto dell’angelo (Giunti, 2013), Nostra Signora degli scorpioni (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014), Il nascimento di Tònine Jesus (Interlinea, 2014), Questo viaggio chiamavamo amore (Einaudi, 2015), Piero alla guerra (Interlinea, 2014), Che Guevara aveva un gallo (con Nicola Fantini, Sellerio, 2016) e «Domani è un altro giorno» disse Rossella O’Hara (Einaudi, 2017), Di ferro e d’acciaio (NN, 2018), Il gioco di Santa Oca (La nave di Teseo, 2019). Molti suoi racconti sono stati inseriti in antologie. Ha partecipato alla sceneggiatura di Così ridevano di Gianni Amelio (Leone d’oro 1998). Le sue opere sono tradotte in numerose lingue.
Lara Ricci
Nata nel 1976 a Kitchener (Canada), è responsabile delle pagine di letteratura e poesia di Domenica, l’inserto culturale settimanale de Il Sole 24 Ore, dove lavora dal 2007. Insegna giornalismo all’Università di Losanna. Dal 2001 al 2007 ha curato le pagine scientifiche dell’inserto settimanale di scienza e tecnologia de Il Sole 24 Ore, dove è stata assunta nel 2000 dopo alcune esperienze lavorative alla CNN di Atlanta e alla Rai. Ha pubblicato un saggio di divulgazione scientifica (Droghe e Dipendenze, Boroli, 2005) e collaborato ad altri volumi, tra cui il Libro dell’anno della Treccani. Alcune sue poesie sono state pubblicate sulla rivista Poesia. Ha vinto il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica nel 2004 (la giuria era composta da Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Silvio Garattini e Paola De Paoli) e altri riconoscimenti giornalistici o letterari. A sua volta ha fatto parte della giuria del Premio Cartesio della Commissione europea. È laureata in Scienze ambientali.
Bruno Ventavoli
Nato a Torino nel 1961, è giornalista professionista alla Stampa dal giugno 1989. Dal 1° settembre 2011 dirige il supplemento Tuttolibri. Ha insegnato Lingua e Letteratura ungherese all’Università di Torino (Facoltà di Lingue) per dieci anni e tradotto una ventina di autori dell’Ottocento e Novecento, da Ferenc Molnár a Magda Szabó. Nel campo della magiaristica, ha curato la Storia della letteratura ungherese in due volumi (Lindau). Ha curato e condotto vari programmi radiofonici negli Anni Novanta per Rai1 e Rai3, tra cui A voi la linea e Fahrenheit. Negli anni Novanta ha pubblicato quattro romanzi: Assassinio sull’Olimpo (Rusconi); Pornokiller e Amaro colf (e/o); Il gioco del sangue (Gialli Mondadori).