Fino al 26 gennaio 2025 al Teatro Manzoni di Roma: “LETIZIA VA ALLA GUERRA” con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
Teatro Manzoni
Via Monte Zebio 14, Roma
Fino a domenica 26 gennaio 2025
Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
in
LETIZIA VA ALLA GUERRA
LA SUORA, LA SPOSA E LA PUTTANA
Ideazione e regia Adriano Evangelisti
con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
drammaturgia Agnese Fallongo
musica dal vivo Tiziano Caputo
coordinamento creativo Raffaele Latagliata
ideazione e regia Adriano Evangelisti
direzione tecnica Valerio Di Tella
prodotto dal Centro di Produzione Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con ARS Creazione e Spettacolo
Distribuzione Pigrecodelta
Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino. Con LETIZIA VA ALLA GUERRA – La suora, la sposa e la puttana, Agnese Fallongo e Tiziano Caputo tornano in scena al Teatro Manzoni di Roma dal 9 al 26 gennaio, dopo il grande successo delle scorse stagioni con I Mezzalira e Fino alle Stelle. La drammaturgia è di Agnese Fallongo, ideazione e regia di Adriano Evangelisti e coordinamento creativo di Raffaele Latagliata.
Letizia va alla guerra è un racconto tragicomico, di tenerezza e verità. Tre donne del popolo, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, che si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere, in nome dell’amore, piccoli grandi atti di coraggio.
La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito Michele. La seconda Letizia, invece, è un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggiore età. Giungerà a Roma in concomitanza con l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Infine Suor Letizia, un’anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite.
Lo spettacolo è prodotto dal Centro di Produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con ARS Creazione e Spettacolo. Distribuzione Pigrecodelta
Per info e prenotazioni:
Tel. 06.3223634 WhatsApp 327.8959298
prenotazioni@teatromanzoniroma.it www.teatromanzoniroma.it
Via Monte Zebio, 14 – Roma
Prezzi biglietti:
Intero € 30,00; Ridotto € 25,00
L’incontro tra Agnese Fallongo, attrice-cantante e autrice teatrale, e Tiziano Caputo, attore-cantante e musicista poli-strumentista, avviene in occasione della realizzazione di “LETIZIA VA ALLA GUERRA – la suora, la sposa e la puttana”, spettacolo ideato e diretto da Adriano Evangelisti e scritto dalla stessa Fallongo. Successivamente questa compagine artistica si arricchisce di un quarto elemento grazie al coinvolgimento di Raffaele Latagliata che firma la regia dei due spettacoli successivi: “…FINO ALLE STELLE! – scalata in musica lungo lo stivale”, scritto a quattro mani da Fallongo e Caputo con il coordinamento creativo di Evangelisti, e “I MEZZALIRA – panni sporchi fritti in casa”, scritto dalla Fallongo, impreziosito dalle musiche originali composte appositamente da Caputo e arricchito dalla presenza di Evangelisti anche in veste di attore. L’insieme di questi tre spettacoli dà origine alla “Trilogia degli ultimi”, che li porta presto a distinguersi sul panorama nazionale e ad ottenere un unanime consenso di critica e di pubblico. L’elemento che contraddistingue la ricerca di questo collettivo artistico e che ne delinea maggiormente la poetica è quello di sfiorare il presente attraverso il passato. Raccontare, cioè, le storie delle generazioni che ci hanno preceduti per riuscire a comprendere meglio il momento presente: non saprai mai dove vai se non sai da dove vieni. Per aderire a questo tipo di contenuto, si è scelto di utilizzare un codice teatrale che attinge al “teatro di narrazione” rielaborandolo, però, in chiave estremamente moderna e originale attraverso un lavoro di costruzione drammaturgica che parte sempre da un’approfondita documentazione storica, per poi avvalersi della testimonianza reale di chi, quelle esperienze, le ha vissuti in prima persona.
Il mezzo utilizzato è quello delle interviste, che vengono poi rielaborate, romanzate e trasformate in materia teatrale. Quello che interessa è il recupero della tradizione orale, dei racconti, della memoria di un passato ancora vivo, presente, palpitante. Un’ode alla vita che ha sempre più fantasia di noi… per chi la sa osservare. Dal punto di vista linguistico la scelta del dialetto, inteso come lingua del cuore, nasce dall’esigenza di partire sempre dal suono per la costruzione dei personaggi e per poter dar loro quella veracità indispensabile a renderli credibili sulla scena. L’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti al mondo e il poter attingere da questo infinito bacino dal sapore inconfondibilmente nostrano costituisce un’enorme ricchezza, spesso sottovalutata. La musica, ideata appositamente per tutti gli spettacoli e suonata rigorosamente dal vivo, è parte integrante della drammaturgia stessa e rappresenta una necessità sostanziale volta a sublimare la parola nei momenti più cupi e più brillanti del racconto, con l’intento di accompagnare lo spettatore, cullandolo, in un intenso spaccato della storia d’Italia.