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Dal 2 al 12 maggio 2024 al MTM Teatro Litta di Milano: “TU SEI LA BELLEZZA” con Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro

MTM Teatro Litta –  dal 2 al 12 maggio 2024

TU SEI LA BELLEZZA

di Alberto Milazzo

Con Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro

Regia Alberto Milazzo

Scene Guido Buganza
Costumi MSGM
luci Luna Mariotti   
direzione tecnica Fulvio Melli 
direzione di produzione Laura Capasso

Produzione Manifatture Teatrali Milanesi

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Tu sei la bellezza, un testo scritto e diretto da Alberto Milazzo (vincitore premio di drammaturgia Carlo Annoni 2021) (vincitore del premio Artista per la mente 2022), con Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro,

prodotto da Manifatture Teatrali Milanesi.

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Sinossi:

La storia racconta di Andrea e Leonard, due amici che vivono in un appartamento in una città d’Italia non meglio specificata. Durante la pandemia di Covid, passano la notte di Capodanno, in casa, da soli. L’intero palazzo è svuotato di gente. La città sembra quasi abbandonata.

Andrea è un drammaturgo. Per la sera di Capodanno è stata organizzata la prima del suo ultimo testo teatrale. La pandemia ha imposto logiche nuove al mondo dello spettacolo e una prima per Capodanno vuole essere un modo per lanciare un messaggio di speranza.

Lo spettacolo è un trionfo di visualizzazioni, altrove si sarebbe detto di pubblico, e di critica.

All’apertura del sipario, Andrea e Leonard stanno ringraziando e salutando le persone che si sono collegate prima di chiudere soddisfatti il collegamento.

Leonard è un libraio, trasferitosi in Italia dall’Inghilterra per seguire il compagno Andrea.

A Leonard è ispirato il testo appena andato in scena e scritto da Andrea.

A Leonard è stata diagnosticata la sindrome bipolare di tipo 2. Andrea ha scritto il testo per evidenziare le complicazioni che la pandemia ha creato nelle persone con una fragilità psichica come Leonard.

Fra Andrea e Leonard si aggira la figura di un cane, che loro chiamano “il cane di Churchill” o anche solo Churchill. Churchill chiamava “cane” la sua depressione. Solo Leonard può vederlo, ma Andrea si è abituato ad averlo intorno come fosse un cane vero.

Dovranno farci i conti più che mai durante la pandemia, perché il cane di Churchill non è mai stato così ringhioso come adesso.

Note di Regia

Sono tre i personaggi in scena, anche se apparentemente il testo è declinato sulle figure di Andrea, drammaturgo, e Leonard, il suo compagno, libraio inglese cui è stata diagnosticata una sindrome bipolare di tipo 2. Il terzo in scena è proprio la depressione, incarnata dalla presenza/assenza del cane “Churchill”, che prende sempre più corpo durante lo spettacolo.

La triangolazione fra due persone che si vogliono bene e il terzo incomodo fa l’intreccio. Come e quanto è possibile essere coppia quando il terzo non è quell’”altro”, variamente inteso (la società, l’amante, la famiglia, il lavoro), ma un “altro” che è insieme “lo stesso”, parte ineludibile della personalità di uno dei due protagonisti?

Il gioco è a non escludere, stigmatizzare, estromettere, sanificare la coppia dalla presenza urticante del terzo, ma a trovare chiavi di lettura, rituali, grammatiche che ricomprendano e insieme ri-significhino la complessità della triangolazione.

In questo senso, l’idea del meta-teatro (in scena due personaggi, parlano di uno spettacolo appena concluso che ha per protagonisti proprio questi due personaggi), è coerente con il progetto narrativo: perché si tratta di mettersi in scena, di rivestirsi delle parole giuste per esistere nello sguardo dell’altro e nel proprio.

La regia è tesa a far respirare questi sotto testi, il latrare sinistro del “cane di Churchill” (così lo stratega chiamava la sua depressione) e le prove faticose di ammaestramento compiute dalla coppia. Mentre l’edificio della relazione, pure sottoposto alle sismiche dei conflitti interni, prova a resistere, a non crollare.

La fotografia del momento storico, un interno durante la pandemia, la scommessa di un debutto on-line (debutto che appena vediamo all’inizio dello spettacolo), àncora la vicenda a logiche ancora più stringenti. La pandemia è una specie di cassa di risonanza per le armoniche di questa coppia, tutto viene amplificato al punto da non potere più essere taciuto.

Registicamente si sente la necessità di incardinare secondo queste coordinate lo spettacolo e lasciare al pubblico l’emozione di un confronto onesto, non mediato, con due esseri umani nella nudità del loro privato fatto di umorismo, tenerezza, fatiche, paure, abbozzi, e in ultima analisi di uno straordinario sentimento di unione.

Alberto Milazzo

“Tu sei la Bellezza” Premio Carlo Annoni 2021
Motivazioni della giuria:
“La pièce, due atti e un intermezzo, è corredata di note di anticipo che ci introducono subito i personaggi: Andrea, italiano, drammaturgo e Leonard, inglese, libraio, trasferitosi in Italia per seguire il compagno.
A Leonard è stata diagnosticata la sindrome bipolare di tipo 2.

Con un colpo di metateatro, Andrea ha scritto un’opera teatrale che evidenzia le complicazioni indotte dalla pandemia sui soggetti psichicamente fragili.
E poi c’è il “cane nero” (che richiama il faux semblant di Mefistofele nel Faust) detto il “cane di Churchill”, animale pescato in un bestiario come signum di un’altra cosa; solo Leonard lo vede, mentre Andrea ne accetta la fantomatica presenza.

Alla lettura il chiarimento: Churchill chiamava “cane nero” la sua depressione, il cane ci rimanda alla sindrome di Leonard. E diventa molto più ringhioso in questo momento di pandemia.
Quindi, i due personaggi e il cane compaiono in scena. Un parterre casalingo, con elementi di esistenza quotidiana, il caffè, le pillole, e con elementi che la trascendono, il copione, le citazioni da Churchill: la contaminazione tra i due mondi rimane basilare nel coefficiente narrativo.

Il tutto corre dinamicamente alla costruzione della scena madre: l’ascolto della registrazione di un vocale poetico “tu sei la bellezza” di Andrea per Leonard, a scena vuota, solo con luce e voce. Un meraviglioso pezzo di teatro, al quale si arriva con un “en attendant” mezzanotte a Capodanno, preparato da un dialogo ora conflittuale ora bonario e accuditorio.

Il conflitto si apre sulla mise en scene dello spettacolo (on-line per la pandemia), sottili e sarcastiche gelosie di ruolo. Il personaggio della pièce è ispirato a Leonard ma a recitarlo è Marcello, visto come antagonista in quanto etero, scelto in nome del paradosso dell’attore, la non condivisione della ribalta, se pure online – decisione di Andrea in fase narcisistica.
Da contraltare, l’accudimento, le ripetute dichiarazioni d’amore, la comprensione della malattia, i riferimenti al vissuto, la complicità con cui i personaggi dimorano in scena, entrambi i “modi” sottoposti a un dosaggio intelligente tra esistenza quotidiana e elementi che la trascendono.
Alla pièce va riconosciuta la virtus del contesto, iper-contemporaneo, relazionato con il momento pandemico e coi suoi effetti devastanti”.

Dicono di noi

…Il dialogo tra i protagonisti si fa sempre più concitato, salendo e scendendo a montagne russe fino alla rapida chiusura e riapertura del sipario, che crea un’astratta cesura tra un primo e un secondo atto durante il quale, in sospensione verso un finale sorprendentemente aperto, da un lato della scena Andrea si apre al pubblico in sala mentre dall’altro Leonard è in preda a una forte crisi…
…In quasi due ore (che condenserei un attimo) Alberto Milazzo ha costruito situazioni credibili narrando come se in tempi normali teniamo in equilibrio la vita la pandemia ha rimescolato le carte in tavola. Uno spettacolo indubbiamente interessante e molto apprezzato dal pubblico…

Marco Albertini – Pride Magazine

…A questa prima parte di Tu sei la bellezza, che riesce a catturare lo spettatore, tra mille parole, compreso uno «squadernare» scritto da un critico, ne segue però una seconda.
È come un intervallo a cui segue una seconda parte, totalmente differente, in cui Leonard è esagitato, incontenibile, fuori da ogni controllo. Improvvisamente – per la prima volta e qui ripetutamente – viene chiamato in causa il «cane nero», il cane di Churchill, come lo statista inglese definiva la sua depressione.
La seconda parte cambia però registro, ponendo qualche differente interrogativo a chi è in platea. Riguarda una malattia di cui poco uno spettatore conosce, ma riguarda anche l’evoluzione drammaturgica…

Valeria Prina – SpettacoliNews

Giuseppe Lanino
Nato a Palermo nel 1976, si diploma nel 2001, presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Ha esordito, fin da giovanissimo, durante un laboratorio diretto da Antonio Latella, regista tra i più sulfurei, inventivi, provocatori e di successo dell’ultimo ventennio e proprio con Latella ha iniziato, nel suo Querelle de Brest, spettacolo memorabile nato e rappresentato al Teatro Garibaldi di Palermo, da allora il palcoscenico è diventato il suo punto di forza.

Particolare intensa è la sua attività teatrale, lavora con;
Pallottoline di L. Pirandello regia A. Fabrizi
Il seme della violenza – The Laramie Project regia Bruni/Frongia
Aspettando Manon regia L. Mazzone,
L’importanza di chiamarsi Ernesto regia Bruni/Frongia – ruolo Ernest
Atti osceni – I tre processi a Oscar Wilde –  regia Bruni/Frongia – ruolo Avv. E. Clarke,
La carne è debole monologo di cui è autore e interprete
Il crepuscolo di Arcadia regia M. Filiberti – ruolo Apollo
Natale in casa Cupiello regia A. Latella – ruolo Vittorio Elia,
A bocca piena regia E. Giordano per il Napoli Teatro Festival 2012
Un tram che si chiama desiderio regia A. Latella – ruolo Mitch,
MammaMafia regia A. Latella per lo Schuaspielhaus di Colonia
Lear regia A. Latella con Giorgio Albertazzi – ruolo Edgar
Il principe Jorgos da Katzelmacher di Fassbinder regia B. Sicca – ruolo Jorgos
Enrico IV di L. Pirandello regia P. Valerio con Ugo Pagliai – ruolo Marchese Di Nolli
NON ESSERE – progetto Hamlet’s portraits, regia A. Latella per Il Festival delle Colline Torinesi – ruolo Becchino/Rosencrantz
Trilogia della villeggiatura regia A. Latella per lo Schuaspielhaus di Colonia – ruolo Guglielmo
Tancredi e Clorinda regia R. Tedesco – ruolo Tancredi
Studio su Medea regia A. Latella (Premio Ubu 2007- miglior spettacolo dell’anno) – ruolo figlio
Edoardo II di Marlowe regia A. Latella – ruolo Principe Edoardo
Bestia da stile di Pasolini regia A. Latella – ruoli Coro/ ragazzo partigiano
Porcile di Pasolini regia A. Latella – ruolo Clauberg ex Ding/ Spinoza
Querelle de Brest di Genet regia A. Latella – ruolo Dedè
Dodici uomini arrabbiati regia M. Vaccaro – ruolo Presidente Giuria
Marionettista e voce recitante presso la compagnia Carlo Colla & figli di Milano, nelle seguenti opere: Aida, Tosca, Il pifferaio di Hamelin, Sogno di una notte di mezza estate, Vescovo Ambrogio di Milano

Cinema e Tv
Il commissario Ricciardi regia Alessandro D’Alatri
La mossa del cavallo regia Gianluca Tavarelli
Leonardo, l’uomo che salvò la scienza regia Mark Daniels
Il commissario Montalbano “Piramide di fango” regia Alberto Sironi
Squadra Antimafia 8 regia Renato De Maria
La scomparsa di Patò regia Rocco Mortelliti

Alessandro Quattro
Nato a Milano nel 1970, si diploma alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi nel 1992.
Completa la sua formazione con due borse di studio (Ecole des Maitres e Royal Court Theatre) a Parigi, Bruxelles e Londra, con la Laurea in Lettere all’Università Statale di Milano, e seguendo diversi workshops di acting coach anglosassoni (tra cui Kristin Linklater, Peter Clough e Danny Lemmo).
Lavora come attore in teatro – tra gli altri –  con Marco Baliani, Thierry Salmon, Elio de Capitani e Ferdinando Bruni, Andrèe Ruth Shammah, Antonio Latella, Fabio Sonzogni, Lorenzo Loris, Corrado D’Elia, Renzo Martinelli, Manuela Cherubini, Fabio Cherstich, Filippo Renda, Monica Conti.
In cinema con Giuseppe Bertolucci, Giovanni Maderna, Saverio Costanzo, Tom Tykwer, Silvio Soldini, Sergio Dow, Gary Gray, Antonio Albanese. 
Ha collaborato con Gabriele Salvatores come casting director e acting coach per i film Educazione siberiana e Il ragazzo invisibile.

Teatro Litta
da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30
intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO

Invito a Teatro Manifatture Teatrali Milanesi

durata: 85 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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Abbonamenti: MTM Serendipity, MTM Serendipity Over 65, MTM Serendipity Under 30 x2, MTM Serendipity Under 30 x4, MTM Il piacere di sorridere.

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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