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Un grande murale appare a Milano omaggio al patrono Sant’Ambrogio firmato dall’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri

Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili.

Vivete bene e muterete i tempi.

Sant’Ambrogio

Uno stop e un respiro. Lo stop dell’uomo e il respiro della Terra. Facile a dirsi: l’uomo si è fermato per mesi, le auto sono rimaste nei garage, gli aerei non hanno volato; e il pianeta ha ringraziato, ha respirato a pieni polmoni, ha immagazzinato energia; e si è ripreso gli spazi, come un Blob virtuoso che è arrivato ovunque. Tra i tanti esseri che rischiavano di scomparire e che si sono ripresi lo spazio, ci sono le api. Piccole, leggere, bizzose, snervanti, ma splendide nella loro infallibile compattezza: c’è un uomo che le cura, le ama, le tratta, si chiama Michele Bonfoco e la sua azienda, Apiamo, è nel Parco del Ticino Pavese. Il suo viso, che racconta vita all’aria aperta, è stato scelto dal pittore Igor Scalisi Palminteri per la personificazione di Sant’Ambrogio, che apparirà venerdì 4 dicembre sulla facciata di un palazzo di corso XXII marzo, a Milano. Un murale che vuole essere nello stesso tempo un omaggio alla città, al lavoro, alla natura; alla città che combatte il Covid, al lavoro dei milanesi, alla natura che sta riprendendo il suo spazio, anche qui, tra edifici, strade e palazzi metropolitani.

Il progetto – ideato e curato da Stefania Morici – nasce con il sostegno del Comune di Milano e dell’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici – Direzione Cultura e sotto il patrocinato del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano.

L’iniziativa, prodotta da Arteventi, è organizzata in collaborazione con Show Bees ed è patrocinata dalla Fondazione Maimeri; alla realizzazione hanno collaborato AYR360, Ust Italia, Elyan, Industria Maimeri ed FDR Architetti di Danilo Reale

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno di Tearose, un’azienda familiare, fondata da creativi, artigiani e visionari, che affonda le proprie radici nel territorio Milanese da oltre 25 anni, creando esperienze e momenti di bellezza attraverso lo stile italiano ed il gusto internazionale, tra tradizione ed elementi contemporanei. Spaziando dal retail all’ospitalità e alla produzione di eventi, Tearose invita le persone ad esplorare la vita con eleganza e ispirazione perpetua. “Un omaggio a Milano – dice Alessandra Rovati Vitali, fondatrice del brand – la città che ci ha accolto 25 anni fa, per augurarle la rinascita e condividere il messaggio di Ambrogio, uomo semplice e contemporaneo, dalle radici e dai valori profondi, come quelli sui quali noi fondiamo la crescita della nostra azienda, ormai giunta alla quarta generazione. Ambrogio ricerca il benessere psicofisico, la salvaguardia dell’ambiente e, in questo progetto che abbiamo scelto di sostenere, fa delle api un simbolo di vita”.

 “Sant’Ambrogio diventa uno di noi. Un supereroe del nostro tempo come il medico, l’infermiere, persino il vicino che ti aiuta con la spesa. Il Covid ha unito tutti, ci ha resi amici, fratelli, solidali – dice Stefania Morici di Arteventi -; tutti parte di un unico movimento collettivo di aiuto alla comunità. Per questo abbiamo pensato Sant’Ambrogio con il volto di un apicoltore lombardo, non solo perché è uno di noi, ma anche per tutto quello che le api rappresentano per il nostro pianeta. La loro estinzione, conseguenza delle azioni umane,  metterebbe a rischio tutto l’ecosistema: salvando le api, salveremo il pianeta! Il murales di Igor è un monito, un invito a prenderci cura di noi e di ciò che ci circonda”.

Questo muro esula da ciò che faccio di solito: io, uomo di periferia, oggi lavoro nel centro della metropoli, sulla parete di un palazzo elegante – interviene Igor Scalisi Palminteri –. Ma mi chiedo cosa sia, oggi, una periferia: può anche essere un luogo centrale in cui si vive ai margini dell’amore, dell’attenzione dovuta agli altri. Qui si ha bisogno di questa edicola votiva, gonfia di una religiosità naturale che ti fa alzare gli occhi quando sei in difficoltà. Sant’Ambrogio e le api diventano così solo un pretesto per raccontare uno spazio sacro. Nell’alveare ogni ape sa quale sia il suo posto; alla base della vita di ognuno di noi c’è un compito da svolgere: quello dell’accoglienza e dell’amore nei confronti degli altri”.

L’immagine scelta per il murales è un’anticipazione di un progetto pubblico, più ampio e variegato, che prenderà corpo a Milano nei prossimi mesi, dal titolo “La Campana di Sant’Ambrogio”. 

Igor Scalisi Palminteri è un artista palermitano da sempre impegnato nel sociale, già molto conosciuto in Italia e in altre città europee: suoi murales sono spuntati su parecchi muri di diverse città, dal centro storico alle periferie. Tra i più famosi: “San Benedetto Il Moro”, “La Santa Morte”, “Viva Santa Rosalia”, “Sangu e latti”, “Help” e, ultima in ordine di tempo, “Io sono te”, opera nata per il progetto internazionale “OneVoice” su un palazzo del quartiere dimenticato di Palermo, Sperone, a pochi metri di distanza da una scuola vandalizzata durante il lockdown. Murales di grande impatto visivo, certo, ma che raccontano altro: spesso il disagio sociale dei luoghi o dei tempi, di frequente personaggi iconografici legati ai siti, riletti in una chiave anche anacronistica, ironica, ma mai disturbante. Scalisi Palminteri preferisce far pensare piuttosto che gridare: artista erudito, elegante, si concentra spesso sul Sacro e sulle Scritture, da cui trae spunti per opere d’arte contemporanee. 

Quando è giunto l’invito per questo Sant’Ambrogio, l’artista ha studiato a lungo e ha trovato una chiave di lettura per la rappresentazione del patrono di Milano. Punta sulle api, piccole, laboriose, simbolo di fattività, di voglia di andare avanti, di riprendersi. Sant’Ambrogio patrono dei milanesi, delle api, dei gabbiani (liberi, bellissimi) e delle start up, è raffigurato con la protezione dell’apicoltore lombardo, la mani aperte in un gesto di accoglienza, delle api certo, ma anche del mondo: l’artista palermitano renderà il santo familiare, leggero, un uomo tangibile, spogliandolo della pesantezza della carica, ma regalandogli una bontà innata che traspare dagli occhi. L’intento di Igor Scalisi Palminteri è sempre lo stesso: la possibilità latente ma ineffabile di leggere il Sacro nei nostri tempi, di produrre una sorta di corto circuito che avvicina i santi e tutto il Sacro al comune, destrutturandone la devozione e riaffermandola allo stesso tempo come un fenomeno figlio dei nostri giorni. I santi non sono più depositari lontani della Dottrina, ma uomini del nostro tempo appartenenti alla cultura più accessibile;  che hanno vinto – oggi – la più terribile delle guerre, rimanendo integri.

Igor Scalisi Palminteri

IGOR SCALISI PALMINTERI

Igor Scalisi Palminteri è nato a Palermo nel 1973. Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo ha esposto in numerose mostre collettive e personali a Palermo e in altre città italiane ed europee. Ha diretto molti laboratori di arti visive pensati per la fascia di età infantile e adolescenziale, molto spesso rivolti a minori a rischio di esclusione sociale. Ha collaborato con i servizi sociali (USSM). Insignito del premio per la migliore fotografia indetto dal Ministero per l’Alta Formazione artistica e musicale. Conduce una ricerca che si esprime attraverso diversi linguaggi, dalla pittura alla fotografia e al video, e nell’ultimo periodo con la realizzazione di grandi dipinti su muro, vere e proprie opere di Street Art “Pop-olari”, come le definisce l’artista, in quanto realizzate per e con gli abitanti. 

Elemento costante in tutta la sua produzione – che segna l’evoluzione del suo percorso artistico – è quello della sacralità e dei santi. Un senso del sacro riveduto/distorto/ambiguo, onnipresente nella poetica dell’artista, con una religiosità dalla forte fascinazione insita in tutte le sue opere. I suoi “santi” moderni sono capaci di ispirare uno strano senso di devozione, attraverso una viva esaltazione della loro umanità. Se da un lato i santi sono infatti rappresentati come semplici esseri umani, dall’altro Igor Scalisi Palminteri si riappropria di alcune icone, e le rielabora, mai privandole della loro sacralità, con un’indagine sulla natura umana e la sua identità.

Tra i suoi interventi più importanti su alcuni muri: San Benedetto il Moro, Viva Santa Rosalia, Sant’Erasmo, La Santa Morte, Sangu e latti, Help, Provvidenza, Io sono te.

 Arteventi può vantare un curriculum d’eccellenza nell’organizzazione d’importanti e prestigiose mostre ed eventi tra i quali: Live Performance Pac, serie di appuntamenti per far conoscere la cultura del graffitismo, del writing e della Street Art all’interno delle prima mostra istituzionale italiana sulla Street Art “Street Art Sweet Art” curata da Vittorio Sgarbi (Pac – Padiglione d’Arte contemporanea. Milano), Albero di Luce, installazione artistica luminosa di Antonio Barrese (Piazza Castello Sforzesco. Milano), La Vittoria di Luci e Suoni sulla città (con Nanda VigoMarinella PirelliMarco Nereo Rotelli per Miart, Castello Sforzesco. Milano), Ligth Tree Installazione luminosa di Nanda Vigo (Porta Nuova. Milano), Warped Passages, installazione luminosa di Patrizio Travagli (per LED- Festival Internazionale della Luce di Milano, Piazza del Carmine. Milano), Milano delle Donne, kermesse di arte libera diffusa su tutta la città di Milano con eventi ed iniziative itineranti, Maglifico! Flora e Fauna a cura di Federico Poletti e Modateca Deanna in collaborazione con The Woolmark Company (Le Scuderie di Palazzo Ruspoli. Roma), Exoteric Gate di Nanda Vigo (Triennale e Università Statale. Milano), Ridiamo emozioni ai Bambini, realizzazione di una sala emozionale e di Tunnel Magico all’interno del Reparto di Chirurgia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia realizzato dall’arch. Agostino Danilo Reale con la collaborazione di Gaetano PesceMarco LodolaWillow (Policlinico San Matteo. Pavia), Party of Life mostra monografica su Keith Haring (per Palermo Capitale della Cultura, Villa Zito. Palermo), The Best Is Yet To Come, mostra di Max Papeschi (per Palermo Capitale della Cultura, Palazzo Chiaramonte Steri. Palermo), Palermo delle Donne, evento diffuso su tutta la città di Palermo (un mese di eventi, mostre, itinerari, performance, visite guidate, incontri, convegni e tavole rotonde, musica, spettacoli, reading, progetti speciali, laboratori e iniziative per bambini, lezioni di Yoga in luoghi non convenzionali, etc. in diverse sedi istituzionali e luoghi pubblici).

Stefania Morici ha di recente ottenuto due importanti riconoscimenti: è diventata Tessera preziosa del Mosaico Palermo (riconoscimento assegnatole dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando) e ha ricevuto la Benedizione Apostolica del Santo Padre Francesco per il progetto da lei ideato e curato Rosalia, Rosa Mia, l’installazione site specifc di Angelo Cruciani posizionata in cinque diversi luoghi di Palermo (Sagrato della Cattedrale, Piazza Bellini, Piazza Pretoria, Piazza San Domenico, Santuario di Santa Rosalia).

Fondata da un team di professionisti specializzati nel settore dell’entertainment, Show Bees è un’agenzia che opera a 360° nel settore dell’arte e dello spettacolo, con attività di produzione, distribuzione e gestione degli esercizi teatrali.

Nata nel 2012 grazie a Marzia Ginocchio e Gianmario Longoni, a seguito della chiusura dello storico Teatro Smeraldo di Milano, l’azienda ha innovato il mercato dell’intrattenimento dal vivo introducendo in Italia i grandi musical di Broadway e affiancando alla distribuzione di spettacoli classici celebri artisti e show legati al mondo della musica, della danza, del cabaret, del teatro alternativo e degli eventi culturali in genere, di respiro nazionale e internazionale.

In questi anni Show Bees ha programmato oltre 1100 giornate di spettacolo in tutta Italia con i più grandi artisti del settore come ad esempio la Prima mondiale di Sergei Polunin in Romeo e Giulietta nell’agosto del 2019 all’Arena di Verona o gli incredibili spettacoli del Cirque du Soleil a Roma e Milano. In particolare, l’azienda ha programmato i migliori spettacoli del panorama mondiale. Basti pensare alle versioni originali dei musical di Broadway quali Disney’s Beauty and the Beast e Mamma Mia, a Swan Lake di Matthew Bourne, Carolyin Carlson diretta da Bob Wilson e dell’incipiente Rasputin interpretato dalla rock star della danza Sergei Polunin, o ai Blue Man Group, icona assoluta dello spettacolo mondiale.

Il Teatro degli Arcimboldi ha accolto il debutto nazionale degli spettacoli prodotti da Show Bees come il successo pluriennale di Peter Pan, Pinocchio Reloaded, con le musiche di Edoardo Bennato e Ghost il musical, acclamato dal pubblico milanese poco prima del lockdown dello scorso febbraio.

Oltre a distribuire spettacoli di vario genere, come Cirque Eloize, Arturo Brachetti, David Parsons, Daniel Ezralow, Dirty Dancing, Peter Pan Il Musical, Show Bees è il partner italiano di Cirque du Soleil.

Da marzo 2020 Show Bees inizia la gestione del Teatro degli Arcimboldi con un progetto artistico e gestionale di continuità e di innovazione, che guarda anche ai cambiamenti sociali e al futuro.

Insomma, SHOW IS OUR BEESNESS!

La Fondazione Maimeri nasce nel 1997 in nome di Gianni Maimeri (1884-1951) – artista lombardo nonché fondatore dell’omonima azienda di colori e prodotti per belle arti – per promuovere l’arte e la cultura in ogni sua espressione. 

La Fondazione organizza mostre con lo scopo di mettere nella giusta luce la personalità, lo stile e la ricerca del Maestro Gianni Maimeri, uno degli artisti italiani più significativi dalla prima metà del ‘900. 

Molti i critici che hanno contribuito a riconoscere il valore artistico e storico delle opere di Maimeri: grandi nomi del passato come Gustavo Botta, Carlo Carrà, e Gustavo Predaval e i contemporanei Rossana Bossaglia e Emilio Tadini, Paolo Biscottini, Alberto Fiz, Sergio Rebora, Maurizio Vanni, e Giampiero Tintori. Primo fra tutti Raffaele De Grada, attento conoscitore dell’opera dell’artista e curatore di molte esposizioni a lui dedicate. 

L’arte del Maestro Gianni Maimeri, è emersa nella sua totalità, durante la grande mostra Antologica, organizzata nel 2011 in Russia, in due sedi espositive d’eccezione: il Museo dell’Accademia di Belle Arti a San Pietroburgo e il Museo Tsaritsyno a Mosca. L’evento ha ottenuto un’eco sia nazionale che internazionale di grandi dimensioni. 

Per proseguire l’esplorazione intrapresa da Gianni Maimeri, nei percorsi e incroci tra arte e musica la Fondazione ha ideato e promosso la manifestazione “Il Colore della Musica” che si è tenuta dal 1997 al 2005. L’iniziativa unisce l’opera di un artista visivo con quella di un musicista in un incontro inedito e multidisciplinare. Le grandi firme dell’arte e i protagonisti della musica uniti da “II Colore della Musica” sono Emilio Tadini e Sarah Jane Morris (1997), Aldo Mondino e Delmar Brown (1998), Lucio Del Pezzo e Enrico Ruggeri (1999), Marco Nereo Rotelli e Franco Battiato (2000), Marco Lodola, Andy dei Bluvertigo, Jovanotti, Max Pezzali e i Timoria (2001), Mimmo Rotella e Edoardo Bennato (2003), Valerio Adami e Mario Lavezzi (2005).

Inoltre la Fondazione Maimeri in collaborazione con curatori tra i quali Angelo Lorenzo Crespi, Luca Beatrice e Alessandra Redaelli, realizza ogni anno numerose mostre / evento.

Ogni progetto si articola in un mostra e un catalogo edito dalla Fondazione stessa in collaborazione e a sostegno dell’attività di artisti quali Emanuele Dascanio, Domenico Marranchino, Felipe Cardena, Domenico Pellegrino, Omar Hassan, Max Papeschi, Alfredo Rapetti Mogol, Fabio Pietrantonio, Massimiliano Alioto, Rudy van der Velde, Beat Kuert, Andrea Saltini.

“La Fondazione – spiega il Presidente Gianni Maimeri (nipote dell’artista ) – intende porsi come interlocutore privilegiato per gli artisti, sviluppando una politica tesa a divulgare, anche in ambiti non specializzati, la linea creativa dell’estetica italiana attraverso strumenti innovativi”.

INDUSTRIA MAIMERI. Sono pure emozioni quelle che si provano di fronte al colore, nato come materia inerte, ma vivo e pronto a essere plasmato. L’opera d’arte prende anima e forma guidata dal naturale talento del pittore, lasciando spazio solo alla creazione. Tutto ciò è Maimeri. Non una semplice fabbrica di colori, molto di più: un laboratorio di pigmenti puri e di forti sensazioni.

Maimeri produce da 94 anni colori per Belle Arti.

Fin dalla sua nascita l’azienda pone il massimo degli sforzi nella scelta di materie prime di qualità eliminando tutte quelle sostanze che l’esperienza ha dimostrato nocive e nell’avanguardia delle tecnologie di produzione.

Il fine ultimo è offrire a ogni artista validi strumenti per la creazione delle loro opere e trasmettere loro la conoscenza del colore. Produrre e commercializzare gli elementi perché l’attività artistica italiana ed internazionale proseguano con la stessa intensità e lo stesso valore e la stessa passione testimoniati finora dal patrimonio lasciatoci in eredità dai grandi Maestri del passato.

Grandi Maestri come Gianni Maimeri che nasce nel 1884 e cresce con grande entusiasmo per la pittura e l’arte. Incomincia giovanissimo a dipingere e l’instancabile passione lo porta ad approfondire e riflettere in particolare sui colori e la loro funzione nella composizione.

L’impegno di Gianni Maimeri è sempre stato teso a trasformare con passione la materia pittorica nella perfezione di un’opera d’arte. Nel 1923, a Milano, nacque su questi presupposti l’azienda che prese il suo nome, fondata dallo stesso Gianni con l’apporto del fratello Carlo, chimico industriale.

Gianni Maimeri, nipote dell’omonimo fondatore, ha trasformato la ditta in una SpA, unendo la profonda passione per la famiglia alla rapida crescita aziendale e guida attualmente la società. All’azienda rimane profondamente congiunta la Fondazione Maimeri, nata nel 1997 per volere di Gianni Maimeri, nipote del pittore. Un’istituzione creata al fine di rendere conosciuta la poetica e il pensiero artistico del pittore fondatore.

Il 31 marzo 2014 Gianni Maimeri e FILA danno vita a INDUSTRIA MAIMERI SpA, un progetto comune per lo sviluppo di un gruppo leader nel settore della creatività artistica con un’offerta che soddisfa le esigenze a partire

dai bambini fino al livello professionale.

Il successo prosegue ora grazie alla grande passione di tutte le persone che lavorano alla Maimeri e alla sinergia che esiste da sempre tra ricerca, tecnologia e organizzazione aziendale.

Maimeri produce tutti i colori in Italia per scelta, a vantaggio della qualità, a dimostrazione dell’amore verso il territorio.

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