A TORINO ACCADEMIA DELLO SPETTACOLO RIAPRE LA “SCUOLA FORMAZIONE ATTORE”
L’Accademia dello Spettacolo è la prima in Italia a ripartire. 12 i posti disponibili, sono aperte le selezioni.
Il mondo dello spettacolo è tra quelli che più duramente ha patito le conseguenze della pandemia: tournée sospese, workshop annullati, festival e rassegne posticipati a data da destinarsi. Non solo i lavoratori ma anche gli aspiranti tali, coloro che si stanno impegnando duramente per diventare ingranaggi di questa macchina meravigliosa hanno dovuto assistere ad un brusco e repentino arresto del loro percorso formativo… uno stop ai loro sogni.
A Torino, città con una forte vocazione culturale e artistica, si torna a sognare, studiare, crescere, grazie alla Scuola Formazione Attore, che per prima in Italia dà il via al nuovo anno accademico 2020/2021.
Nata nel 2005 da un’idea di Accademia dello Spettacolo, Scuola Formazione Attore (SFA) è un progetto dedicato a giovani tra i 18 e i 24 anni che puntano ad un inserimento professionale nel mondo dello spettacolo.
Con il desiderio di continuare il percorso di eccellenza iniziato 15 anni fa, Scuola Formazione Attore in questi giorni ha dato il via alle lezioni di recupero delle ore che non sono state svolte a causa del lockdown, così da concludere l’anno accademico 2019-2020 regolarmente, senza sconti, con ben 1154 ore di lezione complessive.
Il 12 ottobre è invece la data di inizio del nuovo anno scolastico, 2020-2021. Una ripresa tanto desiderata quanto attenta e scrupolosa, che si svolge nel pieno rispetto delle norme governative. Grazie ad un rigoroso protocollo Covid i ragazzi possono tornare a frequentare la scuola. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre; dopo aver valutato le candidature, che stanno già arrivando da tutta Italia, Accademia dello Spettacolo verrà stilata la graduatoria e i primi 12 ragazzi potranno essere ammessi.
“Siamo riusciti a ripartire perché sia lo staff sia gli studenti l’hanno voluto seriamente – afferma Mario Restagno, direttore della SFA. Lo staff ha dedicato impegno ed energie a consultare decreti e direttive i nostri allievi svolgono le lezioni in ambienti a norma e molto spaziosi, non è stato difficile rispondere alle richieste dei protocolli Covid. A titolo esemplificativo la nostra palestra di danza più piccola misura 150 mq e la occupiamo al massimo con 12-13 persone: ogni occupante ha a sua disposizione oltre 10 metri quadrati.
Lo staff ha fatto la sua parte predisponendo un nostro rigido protocollo Covid che prevede pulizie due volte al giorno, rilevazione della temperatura quotidiana all’ingresso e tutta una serie di altre disposizione, ma gli studenti devono fare anche la loro parte aderendo a un patto di responsabilità. Se ripartiamo è anche perché abbiamo studenti disposti a sopportare sacrifici per realizzare il loro sogno: chiediamo infatti un comportamento molto prudente fuori dall’accademia, sanno che se uno di loro contrae l’infezione mette a repentaglio tutto il progetto.”
Una ripresa dei corsi accolta con grande partecipazione ed entusiasmo anche dai ragazzi: “Io sono al terzo anno – racconta Matteo Carminati di Bergamo (22 anni). Ho temuto di non poter concludere il mio percorso a causa del lockdown. Quando ho saputo che il 31 agosto si poteva riprendere è stata una notizia fantastica. Ci siamo ritrovati tutti ed è stato bellissimo riprendere, sembra quasi rivivere. A metà ottobre potò concludere la mia formazione e sostenere l’esame di diploma.”
“Riprendere le lezioni al 31 agosto è stato più facile – continua Marina Lippi di Firenze (23 anni). Certo ci viene richiesto un comportamento responsabile fuori dall’accademia per evitare di entrare in contatto con il virus, ma è un sacrifico che speriamo non durerà per sempre.”
“Finalmente sono riprese le lezioni. Già questa estate abbiamo avuto modo di partecipare (ovviamente rispettando tutte le norme previste dalla legge) a un campus residenziale di 15 giorni che si è tenuto ad Usseglio con un docente inglese. Dopo tre mesi di stop è stato un modo per ripartire alla grande. Studiare recitazione, canto e danza immersi nella natura con un staff di alto livello ci ha ridato la carica necessaria per riaccendere il nostro sogno – conclude Emanuele Franco di Cuneo (23 anni)”.
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