Lunedì 15 giugno al Teatro Baretti di Torino “APOLLO SIGNORE DEI DARDI”
Il 4 marzo il Cineteatro Baretti trasformò in poche ore la sala nel cuore di San Salvario in uno schermo nel cuore di un mondo che stava per cambiare e, recepito il DCPM-Covid 19 del 2 marzo, si scelse di andare in scena ugualmente e di fare il primo streaming di questo folle periodo.
La serata fu un successo, ci furono moltissimi di contatti e molte donazioni attraverso la piattaforma di Satispay.
Lunedì 15 giugno alle ore 00.01 Cineteatro Baretti e @cineteatrobaretti
A distanza di 3 mesi e 10 giorni esatti recepiremo il nuovo DCPM e si tornerà in scena forti del successo di streaming (infatti sarà in streaming sulla pagina fb), ma anche e finalmente con la sala aperta al pubblico che il Baretti può contenere adesso, circa 20 persone.
In questi mesi abbiamo acquisito esperienza, saggezza, competenze tecnologiche, 20 spettatori e soprattutto molta voglia di tornare in scena!
Olivia Manescalchi, attrice torinese salutò il pubblico con Madres il 4 marzo e di nuovo Olivia Manescalchi darà il benvenuto al pubblico con uno spettacolo diretto da Davide Livermore. Insieme alla Manescalchi sul palco Fabio Biondi incanterà il pubblico ritrovato con il suo violino e racconteranno di come i dardi degli dei possano trasformarsi in pestilenze… ad esempio!
APOLLO SIGNORE DEI DARDI
con Olivia Manescalchi
esecuzione musicale Fabio Biondi
regia Davide Livermore
drammaturgia Rosa Mogliasso
ASSOCIAZIONE BARETTI
In scena Olivia Manescalchi, unica voce, potente e ricca di toni e sfumature in grado di interpretare più personaggi, uomini, donne ma anche eroi del panorama epico. Nota al grande pubblico per essere la voce di Olivia Pope nel pluripremiato Scandal, è attrice e doppiatrice di successo, parte della Compagnia del Teatro Baretti dalle sue origini.
Noi attori – dice -, dovremmo ricordare più spesso che siamo un tramite. E mai come in questo caso si fa portavoce di una visione che arriva direttamente dal suo regista, Davide Livermore con cui lavora da anni, che le affida il fatto di essere in scena da sola, proprio perché ha voluto sottolineare la sua capacità di assorbire tanti personaggi e restituirli con un’unica voce. Quali parole possono descrivere il vuoto che lascia una guerra? A questa domanda si tenta di risponde attraverso il poema omerico e la musica di Vivaldi, Bach, Scarlatti grazie alla magia del violino suonato da un interprete dalla statura internazionale quale il maestro Fabio Biondi che da oltre 30 anni con la sua Europa Galante e dai palchi dei più importanti teatri diffonde la meraviglia del violino.
La drammaturgia di Rosa Mogliasso parte dalla versione dell’Iliade del Monti, estrapolando momenti cruenti e poetici, il corpo a corpo, la guerra fatta di coraggio, fierezza, gloria della memoria in contrasto con la guerra dei padroni, dei burocrati, degli ingegneri senza nome e senza corpo, dell’anonimato di chi attualmente si limita a schiacciare un bottone seduto a una scrivania. Gli Dei ne escono come creature annoiate dall’eternità e spietate. Gli uomini fanno quello che possono. Gli eroi muoiono.
APOLLO SIGNORE DEI DARDI
Nel decimo e ultimo anno della guerra di Troia, Crise, sacerdote di Apollo, si presentò al campo acheo chiedendo gli fosse restituita la figlia Criseide, preda di guerra di Agamennone. Ma Agamennone si rifiutò e dopo averlo insultato, cacciò il sacerdote. Allora il dio Apollo scatenò una pestilenza sul campo greco.
APOLLO: io sono Apollo, o Febo se preferite. Sono il dio raggiante, signore dei dardi, figlio di Zeus e Latona. Guido il Sole con il mio carro. Poiché supremo è il mio potere sulla poesia tra le mani tengo una cetra. Di un arco d’argento e di dardi sono armato, con questi posso infliggere terribili pestilenze. Se mi si offende, o se si offende chi mi è caro, come fecero i greci con il mio sacerdote Crìse, io divento spietato. Così scoccai i miei dardi e un feral morbo devastò il campo greco. Prima il bestiame, poi i cani, poi le schiere dei guerrieri. Per nove giorni volarono le divine quadrella, le mie sacre frecce sul campo acheo. Sarebbero morti tutti, ma l’indovino Calcante…
CALCANTE: Io, Calcante, sollecitato da Achille suggerii pubblicamente a Agamennone di restituire Criseide al padre. Per sedare l’ira di Apollo, bisognava rimandare a casa la fatal donzella. Fu così che Agamennone rinunciò a Criseide, ma: “cane agli sguardi e cervo al core!” pretese in compensazione Briseide, l’amata schiava del divo Achille scatenandone l’ira.
Ingresso intero 10€, ridotto 5€
CineTeatro Baretti, via Baretti 4, 10125 Torino – tel./fax 011.655.187
www.cineteatrobaretti.it – info@cineteatrobaretti.it