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Debutta mercoledì 20 maggio INTERPLAY 20/20 Festival Internazionale di Danza Contemporanea

Debutta mercoledì 20 maggio la ventesima edizione di INTERPLAY 20/20, il festival di danza contemporanea che festeggia quest’anno la ventesima edizione con un programma di spettacoli trasmessi nella loro interezza, introdotti da una intervista all’artista condotta insieme a Natalìa Casorati da un giornalista specializzato. Attraverso lo schermo, spesso con progetti ripensati dagli stessi autori per adattarsi al nuovo medium, la pienezza della magia della danza e della creatività che sa adattarsi e rendersi accessibile anche nei momenti più complessi.

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Il tema del festival 2020 è quello della sfida: scelto prima della pandemia di COVID19 il tema è ancora più urgente e attuale. La sfida, la competizione vista come gara per la supremazia sta mettendo a nudo le debolezze e fragilità dei singoli rispetto alla natura troppo maltrattata e a un sistema che lascia molti ai margini della società, che difficilmente accoglie e riconosce “gli altri” come parte di sé stesso.


Ad inaugurare il festival, in una serata ricchissima che si sarebbe dovuta tenere alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, alle 20.30 l’introduzione del giornalista e critico Sergio Trombetta e dalle 21 gli spettacoli della coreografa torinese Silvia Gribaudi e la lituana Vilma Pitrinate.


ore 21.00

GRACES DIGITAL (30’) Behind the scene

SILVIA GRIBAUDI – ZEBRA (IT)

Coreografia: Silvia Gribaudi

Montaggio video di Matteo Maffesanti sullo spettacolo GRACES

Danzatori: Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo

Spettacolo selezionato a NID Platform 2019

Finalista al Premio Rete Critica 2019

Premio Danza&Danza 2019 come Produzione Italiana

Vincitore di CollaborAction#4 2018/2019, azione del Network Anticorpi XL coordinata da Mosaico Danza

A questo link il warm up dello spettacolo

La ventesima edizione di Interplay si inaugura con GRACES Digital Behind the scene di Silvia Gribaudi. Non potendo ballare sul palcoscenico della Casa Teatro Ragazzi e Giovani la coreografa torinese propone una versione digitale del suo spettacolo, un behind the scene costruito per Interplay Festival che è uno sguardo al dietro le quinte dello spettacolo e del suo processo creativo. Contiene l’eco della relazione con i luoghi e le persone che hanno ospitato la compagnia e la visione di come ogni cosa, ogni singolo attimo presente, possa diventare parte preziosa della costruzione artistica.

Graces è una performance ispirata alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. Cos’è la bellezza? Come si manifesta? L’ispirazione è mitologica. Le tre grazie, Euphosyne, Aglaea e Thalia, figlie di Zeus, erano creature divine in grado di diffondere splendore, gioia e prosperità. I tre corpi maschili, tre danzatori in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Con loro anche la stessa Gribaudi, in una performance dove il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. Silvia Gribaudi ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte tramite una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts.

Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. Lo spettacolo è in linea con la poetica dell’artista, che si avvale di una ricerca costante di confronto e inclusione con il tessuto sociale e culturale in cui le performance si sviluppano. Il suo linguaggio artistico nasce dall’incontro tra danza e ironia, cruda ed empatica.
Dopo i successi di A Corpo Libero (2009) e R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi (2017), Gribaudi crea uno spettacolocon tre giovani performer, proseguendo la propria ricerca sul valore estetico, sociale e intellettuale dello humour e del corpo.


MATCH 2 (30’) 

WE COMPAGNIE / VILMA PITRINAITE (LT/BE)

di e con: Vilma Pitrinaite, Sabina Scarlat

In prima nazionale la versione digitale di MATCH 2, uno spettacolo che esplora la competizione attraverso uno sfoggio grottesco e comico di ego e aggressività, desidera farsi metafora della società attuale, rivelandone l’aspetto competitivo, una delle caratteristiche che meglio delinea i nostri tempi. La competitività, infatti, riguarda il nostro mercato economico, il nostro lavoro, le nostre relazioni e, in fondo, ogni aspetto della vita quotidiana. MATCH 2 è nato con l’intenzione di interrogarsi sui concetti di miglioramento, arricchimento e progresso e, allo stesso tempo, di analizzare i sistemi di valore che dirigono e formano il comportamento, la cultura, la società.

In sgargianti tutine psichedeliche, le performer si muovono in simbiosi sul palco, ognuna cercando di imitare e superare l’altra. Si alternano momenti di foga a momenti di calma, in cui la coreografa Vilma Pitrinaite e la danzatrice Sabina Scarlat (costumista dello spettacolo) si sfidano continuamente in vari esercizi. In uno splendido connubio tra danza e teatro, le due “concorrenti” rivelano gli aspetti più ridicoli della rivalità e la nostra necessità di paragonarci continuamente agli altri.

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